Lavorare in Inghilterra. Yes you can.

28 agosto 2013

Informazioni Utili #6

Informazioni Utili #1 – Fuggire sì ma dove?
Informazioni Utili #2 – Dove vivere a Manchester
Informazioni Utili #3 – Affittare casa a Manchester
Informazioni Utili #4 – Trasporto pubblico. Cioè trasporto privato
Informazioni Utili # 5 – Imparare l’inglese in UK

Visto che oramai ci siamo, che anche se io sto per andare – di nuovo! – in (mini) vacanza, voi invece le vacanze di sole, mare e mezze maniche allo scoglio le avete finite e vi è tornato in mente che fra pochi giorni è settembre e si ricomincia, mi pare un buon momento per il post più richiesto di sempre: lavorare in Inghilterra.

In effetti manca poco a quando vi renderete conto che non eravate in ferie, ma in disoccupazione, che non vi stavate tenendo liberi per vedere la mamma, ma pranzavate da lei per risparmiare, che non potete andare avanti così a scrocco, ma è ora di emigrare. Per voi ho buone notizie: lavorare in Inghilterra si può.

Certo, nel mondo ideale lavorano solo i cattivi e gli scemi e noi invece andiamo al mare tutto l’anno, ma in attesa che l’idea diventi realtà anche noi fichissimi dobbiamo lavorà. Allora ecco qualche suggerimento su come cercare lavoro (mortacci).

lavoratori

Scrivete due CV in inglese, uno con gli studi che avete fatto e le esperienze nel campo che avete scelto come il lavoro dei vostri sogni e uno con le esperienze (vere o presunte) nel vasto campo della ristorazione.

Il primo CV lo usate in tutte le agenzie di lavoro, lo caricate sui loro siti assieme alla vostra lettera di presentazione e lo portate a tutti i colloqui, come traccia da usare nel parlare delle vostre aspirazioni. Suggerirei di provare a fissare appuntamenti conoscitivi con i recruiter delle agenzie di lavoro, in modo da farvi conoscere e non restare un mero pezzo di carta. Andate di persona, chiamateli al telefono, seguiteli al pub, quello che volete, ma andate a conoscerli, altrimenti sarete solo un codice nel loro computer.

Può capitare, soprattutto all’inizio, che vi dicano che senza almeno due anni di lavoro in UK alle spalle non vi assumeranno: è una scusa, non è vero, vuol solo dire che al momento non hanno niente per voi, e che magari il vostro inglese è ancora un po’ stentato. Non vi scoraggiate, in pochi mesi parlerete meglio e quella scusa non la sentirete più.

Il secondo CV, quello farlocco, lo usate in attesa che qualcuno capisca che in realtà siete dei poeti (o medici, o manager, o quello che vi pare) e lo portate a mano in tutti i ristoranti, pub, negozi, alberghi che trovate in strada, dicendo onestamente che avete bisogno di soldi e in attesa di fare il lavoro della vita va bene pure il cameriere (un po’ come i camerieri di Los Angeles, che in reltà sono tutti stelle-di-Hollywood-to-be).

E basta. Si fa così.
Presumibilmente troverete prima un lavoro da poco, ma che comunque sarà molto utile sia perché vi permetterà di sopravvivere senza fare la fame nei vostri primi mesi, sia di praticare la lingua, ambientarvi in città, capire dove volete vivere e se sopportate la pioggia ecc.

Per quanti di voi abbiano meno di 30 anni c’è anche un’opportunità da non sottovalutare, ovvero il portale Your First Eures Job: riporta un sacco di annunci di lavoro in tutta Europa e soprattutto mette a disposizione dei soldi per andare a fare i colloqui di lavoro all’estero e per le spese di trasferimento nella nuova nazione. E’ un sito che in pochi conoscono ma è molto utile, soprattutto per chi parte senza una lira, come noi!

Insomma, in Inghilterra il lavoro si cerca esattamente come in Italia, con la differenza che però qua, dopo aver cercato, si trova anche.

oh-yeah-oh-yeah-oh-yeah-ahhhhh-ahhhhh

Ma veniamo agli aspetti meno scontati di questa ricerca: lavorare in Inghilterra si può pure se il vostro inglese non è perfetto.

Rinunciate per sempre a quell’alibi che vi eravate creati dicendo: “eh sì, ma il mio inglese fa schifo e non potrei mai fare il lavoro dei miei sogni“. Beh, perché ora fate il lavoro dei vostri sogni? Comunque il punto è che in realtà potete fare quello che volete, perché l’inglese è una lingua facile ed essere creativi nella carriera è permesso.

Gli inglesi che parlano inglese come il principe William sono pochi e la cosa più importante del vostro CV qua è che sappiate vendervi.

L’inglese migliorerà col tempo, con la pratica, con l’assorbimento inevitabile della lingua e della cultura nella quale vi immergerete una volta passata la Manica. Ovviamente all’inizio ci sarà da fare qualche sforzo, ma di sicuro sarà minore di quello che immagina chiunque abbia mai fatto un colloquio di lavoro in Italia, dove pare che per rispondere a una telefonata in inglese ogni 4 anni si debba avere conseguito una laurea in poesia ad Oxford.

Quell’aura di sacralità che la lingua inglese ha sul suolo patrio, in Inghilterra si spiaccica rovinosamente contro la quotidianità di un paese invaso dagli stranieri e dove la lingua diventa un mero mezzo di comunicazione mirato all’azione e non alla purezza della grammatica: se vi fate capire, allora va bene.

L’ho scoperto sulla mia pelle, ma anche sentendo parlare molti italiani di Manchester che hanno posizioni di rilievo nelle università: parlano bene l’inglese, ma conservano un forte accento e, spesso, molte strutture grammaticali italiane. Ma va bene così: parlano una lingua diversa dalla lingua madre, e già per questo sono ammirati, in più sono esperti del loro campo e hanno posizioni di prestigio. Non serve davvero la dizione da attore, non importa se la struttura della frase ha, alla fine, un sapore mediterraneo.

Inoltre l’essere in grado di spiegare perché volete fare un certo lavoro, cosa vi spinge a fare domanda e quali piani avete sono in Inghilterra una parte fondamentale del vostro colloquio di lavoro. La prospettiva futura può essere molto più importante del background, il che vuol dire che se avete voglia di cambiare carriera all’improvviso potete farlo. Una manager della multinazionale per la quale lavoravo l’anno scorso aveva un passato da cuoca, così come un collega di università di S.

E infine parliamo dei diritti del lavoratore.

Donna_sorpresa

Ne ho già parlato in alcuni post, ne discuto costantemente con i miei amici e i familiari, ci penso spesso: lavorare in Inghilterra dà accesso a una serie di diritti che in Italia non esistono più, che esistevano forse fino agli anni ’70 ma che poi sono marciti. Questa locuzione che fa rabbrividire i datori di lavoro italiani, in Inghilterra la usano i tuoi capi. E fa tutta la differenza del mondo.

Parlo di orari di lavoro umani, di straordinari pagati, di aspettative, di ferie, di retribuzioni adeguate alla mansione, di contratti a tempo indeterminato, di progresso nella carriera, di stage pagati finalizzati all’assunzione.

Mi direte che non è tutto così fantastico come lo descrivo. Non è tutto facile, non dico certo questo. Non è tutto perfetto, non assomiglia per niente alla mia idea di vita dei sogni, proprio no.

Ma è più facile che in Italia, più dignitoso che in Italia. La vita lavorativa si affronta con più serenità, con più sicurezze e meno ostacoli. Non serve nemmeno un parente prelato o senatore in famiglia, pensate un po’!

Detto questo: la vita e il lavoro sono, secondo me, ingiustamente legate nell’immaginario collettivo attuale.
Lavorare, per me, è disumano e vorrei trovare il modo di non farlo. Per il momento cerco di fare un lavoro che non mi pesi, non mi faccia vergognare e mi permetta di campare dignitosamente e avere del tempo libero per vivere, che è quello per cui la vita è fatta.

Dico insomma che sarebbe meglio non lavorare, ma se proprio lo si deve fare, lavorare in Inghilterra è molto più facile che lavorare in Italia, e non solo perché in Italia il lavoro non si trova proprio.

Per chi fosse interessato, segnalo anche un recentissimo articolo molto interessante e che condivido in toto, in cui l’antropologo David Graeber parla di quelli che lui ha chiamato Bullshit Jobs. Ha avuto così tanti lettori che il sito è andato giù per un bel po’ di tempo. L’hanno tradotto anche in italiano.

53 Risposte to “Lavorare in Inghilterra. Yes you can.”

  1. Wild Soul said

    Infinatemente interessante questo post. Condivido le tue idee riguardo il lavoro. Putroppo è vero che in italia non se ne trova proprio ormai neanche se conosci i senatori che ti danno il calcio nel culo xD
    Ora mi vado a spulciare i due link che hai suggerito. =)

  2. Wild Soul said

    Ho letto l’articolo di David Graeber, wow non ho parole! penso che tutti dovrebbero leggere quell’articolo e riflettere.
    Ora vado a perdermi nel sito che dici che può aiutarmi economicamente a trovar lavoro e trasferirmi, dato che sarebbe il massimo per me visto che ormai non ciò più na lira x)

    • è un grande pezzo, vero.
      in bocca al lupo per la tua ricerca. e cmq speriamo sempre di poter tornare in italia felici e contenti come prima!

      • Wild Soul said

        Beh certo seppur l’italia in questo periodo mi fa un pò schifo sotto certi aspetti (politica…) penso che il nostro sia un paese bellissimo di cui essere orgogliosi ma questo purtroppo non basta per vivere ci vuole più rispetto dei diritti, meno complicazioni e sopratutto lavoro! quello vero che produce e non il millionesimo avvocato che non cià un cazzo da fare e non guadagna una lira e per mantenere la famiglia se ne va a fare il taglialegna in Canada (Storia raccontatami personalmente dall’interessato). Purtroppo la realtà è che in italia non solo non ti danno il lavoro ma neanche la possibilità di imparare a farlo in modo gratuito, mentre all’estero ti insegnalo, ti fanno lavorare e sopratutto ti pagano!!!
        Questi sono fatti veri descritti da persone emigrate (vedi interviste su italiansinfuga). Smila, ok daccordo, il nostro paese ha la cultura, la storia, la cucina, la Ferrari, i paesaggi bellissimi, fa parte delle otto potenze più grandi del mondo e chi più ne ha più ne metta ma se uno non cià modo di farsi una vita, se uno non cià modo di realizzarsi, se uno è costretto a dover vivere a lungo nella casa dei genitori perchè altrimenti chissà cosa accadrebbe (ho visto di gente che anche se fortunatamente ora si è trasferita ha rischiato di morire di fame per andarsene dall’italia). Dov’è lo stato a garantire e tutelare il benessere dei cittadini? Anzi quì non si parla più tanto di benessere ma di sopravvivenza, di dignità della persona e dei diritti fondamentali alla vita.

        Scusa per il papiro ma quando c’è vò c’è vò!

  3. ho ricevuto una proposta per un colloquio di lavoro nel mio ambito di competenze al nord italia nello stesso tempo aspetto notizie dall’inghilterra per un lavoro di cameriere tu cosa mi consiglieresti di fare ?????

    • ah, vedo che abbiamo aperto l’angolo “la posta del cuore”! bene.
      Davide, seriamente, un posto da cameriere lo trovi in 5 minuti ovunque nel mondo, mentre il posto di lavoro che ti piace è un’occasione tipo once in a lifetime. tu che dici?
      in bocca al lupo!

      • Davide said

        Grazie anche a te cmq anche se la proposta andrà a buon fine un salto in Inghilterra lo voglio fare 🙂

      • SHARON said

        SCUSATE se mi intrometto… io sono una ragazza della Toscana che vorrebbe tantissimo andare ad abitare a MANCHESTER… all’inizio anche solo 2 mesi per vedere comè, come io mi ci trovo, se trovo lavoro ecc ecc… perché abituata ad un piccolissimo paesino di 2000 abitanti che lo giri tutto ad occhi chiusi e a piedi e per di più che parla la propria lingua e poi di colpo andare DA SOLA in un posto sconosciuto dove le scritte e la lingua è un altra… NON E’ PER NIENTE FACILE… io scesa dall areoporto mi perderi subito… anzi, forse anche prima, non essendo nemmeno mai stata in un areoporto e su un aereo.. ;[ voi parlate di colloquii di lavoro, di andare ad iscriversi in tutte le agenzie per il lavoro etc etc e io sono più che d’accordo… ma appiedata, senza sapere dove sono, senza avere la più pallida idea di dove si trovano nonostante magari hai gli indirizzi e soprattutto senza sapere l inglese.. COME SI FA???? come fai ad entrare in un agenzia e DEIRE COSA VUOI COSA CERCHI ECC ECC E COME FAI POI A CAPIRE LORO COSA TI DICONO? SE MIRACOLO HAI UN COLLOQUIO DI LAVORO, COME FAI A DIALOGARCI A DIRE DI TE E A CAPIRE COSA LORO TI DICONO…???? SE L INGLESE NON LO SAI E ANCOR MENO LO CAPISCI QUANDO TI PARLANO???? sembra di essere handicappati,impotenti quando vuoi dire ma non riesci e quando non capisci cosa ti dicono… come possono assumere una persona estranea alla loro lingua..??

      • eh, Sharon, ma infatti un po’ di inglese lo devi sapere. a scuola non l’hai studiato mai mai? un inglese scolastico (che vuol dire scarso) potrebbe bastare! 😀

  4. Sara said

    Parlate di tornare in Italia. Mi piacerebbe capire che lavoro fate se avete queste speranze, perché in Italia per i lavori nel privato mettono limiti di età ai 30 35 anni. Io ho quasi 40 anni e l’unica ragione per cui sto pensando di emigrare è che sono 5 anni che subisco discriminazione per età. Dai 35 in su sei OUT, ora molto prima. Voi forse siete insegnanti che mirano al pubblico? Come sono messi ad ageismo in UK? Dopo i 40 sei fuori?

  5. Sara said

    Ma fanno ostruzionismo per quelli over 40? In Italia siamo arrivati al punto che lavori se rispecchi le seguenti condizioni: 1)sei apprendista e hai sgravi 2) sei in mobilità e hai sgravi 3) sei nelle categorie protette e hai sgravi. Nel caso contrario ti vengono offerti contratti a progetto o interinali, esclusivamente se sei under 40. Se sei over 40 meglio che ti metti un cappio al collo. E’ per questo che chiedo cosa fate, perché alcuni di voi sono speranzosi di tornare, ma siete al corrente di queste politiche discriminatorie?

    • Ciao Sara e Wild Soul, scusate se rispondo tardi. Io trovo che sia, ahinoi, come dice Wild Soul, cioè che i problemi ci stanno pure in UK, ma la discriminazione non è come in Italia. Basti pensare che sul CV inglese non devi mai mettere la tua data di nascita, nè se sei sposato o no. E mai ti chiedono se hai figli, tanto meno se pensi che un giorno ne avrai. Ovvio che loro volendo non ci mettono nulla a scoprirlo, ma in genere vogliono che tu sappia fare il tuo lavoro, poi se hai 22 o 45 anni non gli importa. Secondo me sta tutto nella logica, persa ormai in italia, secondo la quale il datore di lavoro assume quello che fa il lavoro meglio degli altri, non quello che gli costa di meno e basta.
      io non sono un’insegnante, ma un’impiegata qualunque che lavora nel privato. lo so come stanno le cose in italia, ma se mi levo anche la speranza che le cose migliorino o che almeno mi capiti una botta di culo con un buon lavoro in italia allora che faccio?
      in bocca al lupo a tutti noi!! 😉

  6. Sara said

    Impiegata? Posso chiederti con che mansione? Sai ho cercato dalle parti di Manchester…con bilinguismo italiano e inglese sembra che ci siano solo i call centers della rentalcars….E io nei call centers non ci voglio andare…

    • capisco, è vero. se cerchi lavori da bilingue trovi solo i call centre. dovresti cercare un lavoro qualunque, in inglese e basta, un lavoro che un inglese potrebbe fare anche senza parlare altre lingue. io mi occupo di comunicazione per un’agenzia di traduzione (non faccio la traduttrice).

  7. Beppe said

    Ciao Smila, sono Beppe, ho 39 anni e sono arrivato ad un punto ceco della mia vita in cui non vedendo più spiragli di luce sto prendendo in considerazione l’espatrio verso un paese meno bella del mio ma più civile e politically correct. Ci penso da tanto ma non ho avuto mai le palle per fare il grande salto ma adesso, (sai quando tocchi il fondo acquisti una forza che non sapevi di avere) ho deciso di partire e leggendo i tuoi post mi sono maggiormente convinto 😉 ho qualche amico a londra, che ha trovato lavoro con il porta a porta , ma io non so se ne sarò capace, anche perchè non ho più 20 anni come loro, comunque ti chiedo, se hai la pazienza di farlo, di guidarmi passo passo nella ricerca di un lavoro, iniziando da quì, e se possibile , comunicandoti magari anche in privato se puoi/vuoi, quelle che sono le mie specializzazioni ed esperienze, per sapere se possano in qualche modo trasformasri in aspettative lavorative o se devo direttamente disilludermi e andare lì a fare il cameriere o il lavapiatti e basta…..attendo trepidante tue notizie….grazie 🙂

    • ciao beppe, ahimé tutto quello che so sul lavoro in UK è nei post della sezione “informazioni utili”, non credo di poter riuscire ad aiutarti più di così. in bocca al lupo! e se alla fine passi da manchester batti un colpo!

  8. Leo said

    ciao, ho un consiglio da chiederti. Ho appena trovato lavoro a Manchester come pizzaiolo ma sono un architetto. Il mio progetto è fare il pizzaiolo fino a raggiungere un livello decente di Inglese per poi cercare di fare l’architetto. Dopo aver spedito diversi CV ho pensato di rinnovarli con una lettera di presentazione “creativa”, più simpatica, comunicativa e autoironica. Ne ho trovato alcuni esempi in siti Inglesi ma mi domando se sia una buona scelta. In fin dei coni le differenze culturali si celano anche su queste cose. In sintesi, mi prenderanno per uno scemo?il mio CV acquisterà maggior rilievo?La cover letter creativa va bene se devi fare il cameriere ma per un architetto è ritenuta poco seria? Mi domando qual è l’approccio giusto e fino a che punto possono apprezzare questa modalità, non conosco Inglesi. Vorrei avere da subito un approccio informale, in fin dei conti le loro risposte alle mail iniziano sempre con “Hi Leonardo”. Non saprei…..un tuo consiglio a riguardo sarebbe molto apprezzato

    • Ciao Leo, bella domanda!
      Penso che non si possa generalizzare sulla risposta che avrai alla tua cover letter simpatica, ognuno reagirà diversamente. Detto questo, personalmente opterei per un CV con conver letter tradizionale (ma di stampo inglese, cerca online e li trovi, sono molto diversi da quelli che manderesti in italia) e poi mostrerei il mio lato più ironico durante il colloquio face to face. Boh, che dici? In bocca al lupo, eh!?

  9. edp said

    sto facendo zen per pensare al cappuccino che ho letto prima altrimenti mi prenoto un volo e ciaociao terra dei cachi. Cappuccino, cappuccino, cappuccino, cappuccino….

  10. Paola said

    Ciao, da circa un mese sto cercando di scappare… Purtroppo all’inizio come una qualunque stupida, inesperta e disperata fuggitiva ho iniziato a cercare per Londra. Sabato però, tramite un giro di amici, che hanno portato amici, che hanno portato amici, e così via mi sono trovata in un pub (a Vibo Valentia ah ah ah!!!) con una ragazza inglese. Lei mi ha detto che sono pazza a voler andare a Londra e mi ha consigliato Manchester e così ho trovato questo blog. Ora mi chiedevo, troverò mai un lavoro tramite internet? Perché ci ho provato seriamente ma non ho ottenuto risultati. Io studio ingegneria ma mi è seriamente passata la voglia di continuare, se scelgo di laurearmi probabilmente mi suiciderò prima! E se non lo farò prima lo farò sicuramente dopo quando non troverò lavoro ancora più di adesso. In inglese so dire poco, ho preso il PET a stento. A mio favore ho che sono brava nei lavori manuali, faccio tutto, pulisco, cucino, ecc. Sarebbe meglio venire direttamente li e cercare? In questo caso ho si e no 1000€. Con questo budget li quanti giorni ho per trovare un lavoro? Tutti mi dicono che dovrei partire con molto di più. Ma non riesco a trovare uno schifo di lavoro per accrescere il mio budget… e del resto è questo il motivo per cui voglio scappare!

    • Leo said

      Vieni qui. In 1 settimana il lavoro lo trovi!. ciao

    • ciao! non ti so dire se il budget è sufficiente ma so che, come dice Leo, un lavoro lo trovi in pochissimo qua a Manchester, anche se non parli benissimo l’inglese. Però è difficile che trovi un lavoro mentre sei ancora in Italia, ti conviene venire qua e provare, perché sopratutto per lavori più umili di solito è meglio andare di persona a chiedere se hanno vacancies.
      In bocca al lupo!

      • Paola said

        Grazie Ragazzi…
        La mia unica paura è tornare qui dopo una settimana senza lavoro, senza speranze e senza nemmeno più i miei 1000€ che ho guadagnato sgobbando mentre studiavo e che conservavo gelosamente per fuggire. Purtroppo nessuno mi appoggia e quindi diventa più difficile mollare tutto e partire. Forse devo trovare solo il coraggio… E un buon ostello! Meno male che non sono schizzinosa!

      • prova anche l’opzione residence, a volte è più economica dell’ostello! 🙂
        capisco il rischio, in effetti c’è, ma uno da qualche parte deve cominciare!

      • Leo said

        prend direttamente una stanza in affitto per 1 settimana. Ti costerà molto meno.

  11. Paola said

    Ok… grazie.
    Ora che ci sono e visto che siete così gentili vi chiedo un’altra cosa. Ostello, residence o stanza che sia, vorrei stare in un posto dove ci sono molti locali, in modo che posso uscire a cercare a piedi (ho letto a proposito dei trasporti pubblici!). Però deve essere un posto dove le case costano poco, perché vicino al lavoro poi vorrei trovare anche la casa. Quindi la riuscita del mio piano dipende molto da dove starò quella settimana. Ho letto che nella zona universitaria le case costano poco, ma li ho anche buone possibilità di trovare lavoro come cameriera? O mi conviene un’altra zona? Ovviamente tengo in considerazione che ho 25 anni e un posto dove sono tutti ragazzi sarebbe meglio. Riguardo alla stanza, se trovassi un posto in una doppia, per una settimana quanto mi possono chiedere più o meno? giusto per avere un’idea e non farmi fregare!

    • Leo said

      Io sono a Manchester dal 3 Novembre e nemmeno 1 delle cose che ho pianificato dall’italia è andata come pensavo. Lavoro e case si possono cambiare con una rapidità alla quale in Italia non siamo abituati quindi ti consiglio di non pianificare troppo. Con 70-80 sterline a settimana puoi trovare una singola bollette incluse. Puoi trovare a meno e a più…dipende. Io avevo iniziato a cercare casa 1 mese prima di partire, risultato: le stanze trovate sono state affittate ad altri perchè non aspettano anche se prometti che arriverai. Cerca la stanza su flatmate.com o altri siti 1 o massimo 2 settimane prima. Per quanto riguarda i mezzi io ho risolto con una bicicletta…..ma io mi muovevo in bicicletta anche in italia con clima sotto 0 quindi ci sono abituato.

      • Paola said

        Grazie Leo
        è molto rassicurante quello che mi dici. Mi chiedo se io non stia scegliendo il periodo peggiore per venire li. A parte che è prima Natale…C’è sempre da considerare il fatto che io vivo in Calabria, il freddo non so cosa sia. Poche volte ho visto la neve in vita mia, le temperature più basse qui sono i 3-4 °C a gennaio, i miei vestiti più pesanti fanno ridere!
        A parte questo i soldi mi conviene cambiarli e portarmeli in contanti o metterli sulla postepay? E poi come faccio con il cellulare?Compro subito una scheda di un gestore inglese appena arrivo? Per cercare casa mi servirà il telefono. Scusa se ti stresso, ma ho tanti dubbi e paura… Sono una gran cagasotto!

      • Leo said

        telefono: fai una scheda appena arrivi.
        Per i soldi conviene prelevare da un bancomat qui ma appena trovi un lavoro verrai pagata in sterline quindi non avrai problemi. Per il freddo e la pioggia devi fartene una ragione o è meglio che neanche parti. A casa mia in Italia ora fa più freddo che a Manchester…..ma è incredibile come gli italiani all’estero riescano solo a lamentarsi del clima e del cibo. Magari non sanno nemmeno cucinarsi una pasta ma si lamentano di quello che mangiano all’estero….cmq prendi coraggio, cerca una stanza e parti.

  12. Paola said

    Non avendo un conto non potrei prelevare. I soldi li ho liquidi. Ma con la postepay si può pagare li vero? per il cibo problemi non me ne faccio, so cucinare bene e con un fornello e pochi ingredienti sono in grado di fare grandi cose. Questa è la cosa che meno mi preoccupa e spero che sarà anche la cosa che mi farà trovare subito un lavoro. Per il freddo mi comprerò cose pesanti prima di partire. Grazie per l’incoraggiamento, qui ce la stanno mettendo tutta per scoraggiarmi…
    Forse ti chiederò altre cose nei prossimi giorni. Mi scuso in anticipo. Grazie ancora

  13. Marco said

    Ebbene sì, ispirato da questo blog e dalla simpatia di Smila ho deciso di trasferirmi per questo inverno dalla Sicilia a Manchester.

    Sono qui da qualche giorno, ho trovato casa dopo un po’ di peripezie (incredibile la rapidità con cui si affittano stanze e appartamenti), ed adesso avrei bisogno di trovare un lavoro.

    Ancora il mio inglese è un po’ stentato, riesco a comprendere un buon 50% di quello che mi dicono, ed in qualche modo, in un pedestrian english, riesco a farmi capire…

    Vorrei trovare lavoro in qualche bar, pub o ristorante, avendo lavorato in Italia come barista.

    Qualche consiglio?

    In quali zone è più conveniente cercare?

    Ho trascritto il mio CV in inglese, cercando di adeguarmi ai loro standard…devo preparare anche una cover letter per il genere di lavoro che cerco?

    Mi hanno parlato del Trafford Centre, dicendomi che in questo periodo con il Natale dovrebbero esserci più opportunità…

    Un caro saluto,

    Marco

    • ciao Marco, in bocca al lupo!
      tutto quello che so io è nella sezione informazioni utili! vedrai che troverai presto un lavoro!
      😉

      • Marco said

        Ho “seminato” un po’ di CV in giro e tramite mail.

        Domani ho la mia prima job interview…da Druckers, un part-time per le prossime festività…ma andrebbe benissimo per cominciare!

        Ce la faremo? Chissà…

        “Comunque vada, sarà un successo…” (cit. Chiambretti)

        P.S.: non è che Chiambretti mi porta sfiga ?!?!?

      • Enzo said

        In bocca al lupo, Marco!
        Anche io volevo perseguire la stessa strategia: “Christmas jobs” in questo periodo, nell’attesa di trovare qualcosa di più duraturo nell’IT (che è il mio settore)…ma probabilmente per un po’ di ostacoli partirò a festività già iniziate 😦

    • Leo said

      prova il PUCCINI ad Ashton.
      Li spesso cercano camerieri e se sei italiano piace perchè fa molto “folklore”…in bocca al lupo

  14. Marco said

    Se qualcuno vedesse in giro un uomo bassino, un po’ stempiato, tifoso del Torino e con uno spiccato senzo dell’umorismo, è pregato di contattarmi in privato. Grazie…

  15. Margherita said

    Ciao Smila mi chiamo Margherita e ho da poco scoperto il tuo blog scovandolo nelle ricerche Google ‘vivere a Manchester’ e ho già letto tantissimi post utilissimi!

    Io ho quasi 21 anni e sono al secondo anno di università di Scienze Politiche a Bologna ma purtroppo mi sono resa conto tardi (e dopo tanti soldi spesi) che non è quello che voglio fare, e che non è quello che mi piace fare. Ho scelto questa facoltà solo perché non sapevo cosa scegliere perché in casa mia vige la regola del ‘o studi, o lavori’ giustamente! Ho pensato che tre anni si fanno in fretta, ma invece no: io non ho più voglia di studiare! Ecco l’ho detto.

    Qui vivo male perché come esperienza lavorativa il diploma del liceo non mi dà nulla, ho lavorato solo nei campi estivi e come baby sitter, e l’unico posto in cui potrei trovare da lavorare è al mare ma solo da giugno a settembre. Perciò mi sono decisa: mollo l’università, lavoro fino a settembre così mi posso pagare il volo, l’ostello e magari la mia futura casa, e parto per Manchester. Il mio obiettivo è sempre stato il Regno Unito ma non credo di essere ancora pronta per Londra e grazie alle tue parole penso che Manchester faccia per me! Ora c’è la parte difficile, devo comunicare ai miei genitori e ai miei parenti, quelli che avevano tante aspettative su di me, che me ne voglio andare.

    Questa non è una domanda, avevo bisogno di scrivere e chiarire le mie idee e forse ho bisogno anche di un incoraggiamento. Grazie mille e complimenti per il blog 🙂

  16. […] questione è stata affrontata qua, qua e qua. E pure in moltissimi altri post sparsi variamente in tutto questo blog. Del resto […]

  17. megy said

    Ciao mi sono iscritta da poco ti faccio i complimenti.
    Vengo al dunque: ho 55 anni ex commerciante in prodotti prof per parrucchieri ed estetica prof ormai chiusa attività per troppe tasse mi piace cucinare la domanda potrei lavorare a Londra? Inglese 0 ho mio marito disoccupato la cosa è diventata pesante sto leggendo di continuo italiani in fuga ma potrei trovare lavoro e vivere dignitosamente e vorrei chiederti se lo stato aiuta a chi come me emigra. Ovvio trasferirsi la mia famiglia ho un figlio di 20 anni. Grazie anticipatamente ti saluto e buona giornata.

    • ciao, beh, senza sapere nemmeno una parola di inglese mi pare un po’ difficile. magari prima di partire dovresti imparare un po’. lo stato aiuta le persone e le famiglie in difficoltà, ma prima devi aver contribuito lavorando almeno qualche mese in Inghilterra. In ogni caso sconsiglio londra che è una città carissima, sicuramente più cara di qualunque altra città italiana. In bocca al lupo!

      • megy said

        Cosa mi consiglieresti come città ho scelto Londra per la possibilità di poter lavorare tutta famiglia lo so che è cara ma potrei scegliere per risparmiare sotto tuo consiglio un altra città. Mi daresti un iter?

      • scusa ma non mi sento di consigliare nulla, non sono un’esperta. fuori londra comunque è tutto più economico. il nord dell’Inghilterra è molto economico rispetto al sud. in ogni caso il problema della lingua resta, almeno un po’ di inglese serve. un saluto!

  18. megy said

    Grazie, e mi scuso ma purtroppo la disperazione del lavoro induce a chiedere. OK comunque grazie

  19. quinquin said

    Ciao Smaila,

    mi sono letto quasi tutti i tuoi post. Li trovo molto interessanti/divertenti; mi fanno passare dei bei momenti :).

    Ho deciso, tra poco anch’io sarò a Manchester. Professionalmente parlando partirei da zero, cercando all’inizio qualsiasi cosa. Ti faccio un paio di domande, magari mi sono perso qualche commento/risposta ai tuoi post.

    Mi puoi confermare comunque, secondo la tua esperienza, che lavoretti (cameriere, barista, ecc.) si trovano abbastanza facilmente? Tieni conto che ho un’esperienza pluriennale come pizzaiolo (come ogni italiano all’estero, credo ;)).

    Comunque, sempre secondo te, qual’è la zona/quartiere migliore dove cercare (e quindi stabilirsi momentaneamente)?

    Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo :).

    • Ciao, tutto quello che so a riguardo è nella sezione informazioni utili. Più di quello che c’è lì non mi sento di consigliarti. In bocca al lupo.
      (Ciao Smaila era uno scherzo vero?!!? 🙂

  20. Tommaso said

    Ragazzi e per chi è un web developer(.net) di 51 anni tenuti dicono bene , che possibilità ci sono , lingua lower intermediate parlata…Ma sopratutto con la Brexit cosa sta cambiando in UK…Noi tutta la famiglia compresi figli tra i 20 e 25 vogliamo andarcene da qui, ma la mia paura è l’età , verrei considerato?

    • Enzo said

      Ciao Tommaso, ovvio che non si puo’ generalizzare e dare false speranze, ma un mio amico si e’ trasferito qui a Leeds a 48 anni, ed e’ senior tester. Se sei bravo, guardano l’esperienza, non l’eta’ (ci tengo pero’ sempre a precisare che non e’ tutto rose e fiori). La lingua lower intermediate potrebbe essere un problema, ma se sei un po’ come il mio amico magari ti sottovaluti 😉 Alla fine l’inglese tecnico per lavorare nell’informatica e’ piuttosto facile e dovresti riuscire a sopravvivere bene a riunioni e stand-up varie.
      Fai le tue valutazioni, ti consiglio il nord, piu’ economico di Londra, e tra Leeds e Manchester ci sono molti lavori nel tuo campo (anche io sono IT ma non web). Fai qualche ricerca, inizia a guardare i lavori (io usavo cwjobs.co.uk ) 😉
      In bocca al lupo!

      • Tommaso said

        Grazie Enzo ci proverò , si ineffetti non parlandolo mai ma leggendo l’Inglese a livello tecnico qualche video tutorial lo capisco e lo traduco senza problemi , mi allenerò a conversare..Si a Londra non ci penso molro so che li i prezzi degli affitti sono altissimi, pensavo Manchester, Leeds com’è?Ci si vive bene?Però chiedevo anche se ci sono effetti dopo il voto della Brexit?

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