Un ottimo motivo per andare via dall’Italia

10 novembre 2011

Per me lasciare l’Italia non è stata una scelta derivante dall’esasperazione. Ero esasperata, sì, ma sarei rimasta ancora un po’ a lottare, a cercare di emergere dalla muffa. Andare via è una cosa che è successa, un’occasione che si è presentata nel momento giusto. L’ennessimo lavoretto da niente era finito e dovevo trovarne un altro, ero stanca, S. partiva per l’Inghilterra e io pensavo di aggregarmi. Mentre ero lì che ancora un po’ tentennavo, una persona saggia mi ha fatto riflettere sul fatto che “lavorare in qualunque pub inglese è molto più dignitoso che lavorare in qualunque ufficio italiano”. Ho chiuso i bagagli e sono partita.

Ma ora che sono qua la nostalgia mi viene. E anche se mi vergogno quando gli inglesi mi domandano della politica italiana tanto per capire se mi imbarazza e io rispondo che se sto qua è proprio per colpa della politica italiana, poi però quando apro la finestra e capisco che sto a Manchester mi mancano molte cose.

Ieri mattina ero un po’ malinconica e riflettevo su questo fatto dell’emigrazione e del lasciare il paese in cui sono nata. Mi stavo intristendo.

Poi ho ricevuto una mail dall’Italia che mi ha fatto tornare il sorriso.

Dentro c’erano un’offerta di lavoro e ben 2 contratti. Era la risposta a una mail che avevo mandato io il giorno prima in seguito ad un annuncio per lavorare come blogger. 19 pagine per ciascun contratto, con clausole piuttosto fumose, alla Taormina direi, cioè pensate per confonderti e non fartici capire niente. Ho iniziato a leggerli e indovinate a che pagina si parlava di soldi? A pagina 19, esatto! E a quanto ammonta il fantastico compenso previsto da questo onestissimo datore di lavoro per un articolo originale scritto di tuo pugno, su un argomento da te selezionato e indagato, con foto, tag, ricerche SEO, editing e ovviamente responsabilità penale per tutto quello che scrivi? 1,5 €!

Ecco, a quel punto il grigio del cielo inglese mi è sembrato un caldo tramonto tropicale, l’olezzo del fish’n’chips sotto casa mia mi è sembrato una lieve brezza di mare e il tram che fischiava in strada era come una gondola con il gondoliere che mi cantava una canzone d’amore.

Mi sono rilassata, mi sono fatta una risata e ho festeggiato con una pinta di birra ale della Cornovaglia la fortuna di non dover più avere niente a che fare con quegli stronzi lì. E vaffanculo!

13 Risposte to “Un ottimo motivo per andare via dall’Italia”

  1. Ron said

    smila!!!! da sabato notte scorso, potresti avere un ottimo motivo per tornarci in Italia!!! : )

  2. “lavorare in qualunque pub inglese è molto più dignitoso che lavorare in qualunque ufficio italiano”…

    è quello che sto pensando seriamente anch’io…da due mesi in balia del nulla, con CV inutilmente inviati ovunque, quantunque, comunque.

  3. julka75 said

    Mi gireresti l’annuncio? Lo voglio mettere tra gli Annunci Possibili.

  4. […] Senonché, questi non le hanno risposto picche. Le hanno risposto con una mail in cui era inclusa una proposta di contratto. Ora, fermatevi un attimo a leggere il post di Smila Blomma. […]

  5. Benito said

    Mamma mia 1.5€, robe da matti…

  6. Nick said

    Ah! Ma chi sei? Ti ho appena scoperto e ti trovo fantastica!!! 🙂 Un saluto dall’Australia

    • amo i miei fanZ! (tu sei il primo!)
      graz!

      • Nick said

        Dear Smila, ho dovuto leggermi tutto i tuoi post!!! Sei geniale! Peccato che non ho fatto in tempo per la tazzina 😦 tu ed S. state facendo qualcosa di grandioso!!! Cmq se ti può consolare, anche qui in Australia il tempo è pessimo con l’arrivo dell’autunno…

      • amico caro, no che non mi consola. perché tu sei in una delle stagioni dell’australia. io invece sono in un limbo fatto esclusivamente di autunno. qua l’estate non arriverà mai. e ora ti saluto chè devo andare a lavorare sotto la pioggia, cazz! volemose bbé!

  7. Sunday said

    Bello questo blog! Io ho lasciato l’Italia lo scorso luglio, e sono approdata in Oman da qualche mese. E anch’io avevo sempre trovato annunci di lavori di scrittura inquietanti, con compensi sinistri. Inaccettabile. S eperò si scrive in inglese le opportunità si allargano notevolmente, e così i compensi: il mercato italiano purtroppo non offre nulla perchè la gggente accetta di lavorare gratis o per 1 euro ad articolo, pur di vedersi pubblicato. Ma non demordiamo 🙂

  8. […] ho già parlato in alcuni post, ne discuto costantemente con i miei amici e i familiari, ci penso spesso: lavorare in Inghilterra dà accesso a una serie di […]

  9. Enzo said

    Ma la vera domanda è: 1,5 euro LORDI o NETTI?

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