WARNING

3 Maggio 2013

Lo so. E’ da un po’ che sto cercando di convincervi che Manchester sia la scelta giusta se volete andare via dall’Italia a causa di disoccupazione, corruzione, politica fantasiosa ecc.

E credo ancora, per tutti i motivi già descritti, che Manchester sia effettivamente una buona soluzione, o, se vogliamo essere più chiari, il male minore, per il povero emigrante/esiliato del 2013 costretto a lasciare l’Italia (la bella, la calda, la casa).

Però vi avverto: Manchester è brutta.

Dopo qualche settimana di permanenza, tuttavia, l’occhio si abitua. Come quando a lavoro conoscete il nuovo collega e il primo giorno vi pare di una bruttezza inconcepibile e totalizzante. Pensate che non riuscirete mai a lavorare con lui perché ogni volta che lo interpellate vedete solo quella immensa bruttezza e non riuscite a concentrarvi. Poi piano piano, vedendolo tutte le mattine, parlandoci, prendendoci il caffè, cominciate a non fare più caso alla sua indiscutibile bruttezza (che pure è sempre lì, sbattuta davanti ai vostri occhi ogni giorno alle 9), e invece pensate solo al lavoro che dovete fare insieme. Per lui non provate affetto, tantomeno amore, e non lo proverete mai. Non vi piacerà, ma ci lavorerete bene, con serenità e indifferenza verso il suo aspetto. Vivrete un rapporto quieto e disinteressato, del tutto dipendente dal dato di fatto ineliminabile: continuerete a vedervi ogni giorno perché lavorate insieme.

Ecco: il rapporto che potete avere con Manchester è lo stesso che avete col collega bruttissimo.

Appena arrivati vi stupirete. La città è grigia, spenta, piena zeppa di negozi e centri commerciali, ma vuota di vie spaziose, o di maestosità, o di piazze con le statue di quelli a cavallo, o di panchine che vi facciano venire voglia di sedervi un po’ a guardare i passanti. Vi stupirete per la mancanza di personalità di una città che dopotutto è una grande città, eppure insipida.

typical mancunian landscape

Typical mancunian landscape

Vi diranno che è per via della bomba dell’IRA del 1996, che distrusse completamente il centro e che venne, chissà come, ricostruito com’è oggi. Cioè male.

Rimane il fatto che Manchester è una città che potrebbe essere qualunque città, senza un sapore particolare, con una storia grandissima e di fondamentale importanza per tutto l’occidente, ma completamente dimenticata dai più. Ed è vero che probabilmente tutto il regno sta andando in questa direzione e che le città qui tendono tutte ad assomigliarsi tantissimo. Ma è vero anche che le altre mantengono, almeno per ora, un’anima e un sapore originario, al quale si stanno aggiungendo gli insignificanti contributi contemporanei. Ma laddove nelle altre città parlo di aggiunta, per Manchester dovrei parlare di sostituzione.

Le aree che conservano una memoria sono così rare che nonostante la loro preziosità sono facili da dimenticare, perché soffocate dalla mediocrità di tutto il resto.

The Peveril of the Peak pub, circondato dalla tipica mediocrità mancuniana

The Peveril of the Peak pub, circondato dalla tipica mediocrità mancuniana

Camminerete tra i cantieri che continuano a sorgere ovunque (distruggere e ricostruire è l’imperativo), incontrerete le casette a schiera, gli alberelli, le grandi catene di bar e negozi, pochissime piazze, tanti edifici con meno di 10 anni di vita, tutti uguali.

typical mancunian landscape #2

Typical mancunian landscape #2

Ma vi stupirete solo all’inizio.
Dopo poche settimane non lo noterete più. La normalità di quello che vedete e la routine dei vostri percorsi verso il lavoro, l’università, il locale di concerti ecc., prenderanno il sopravvento e vi concentrerete su quello che state facendo, anziché sul dove.

E sarà tutto più facile.

Almeno finché non deciderete che una gitarella fuori porta sarebbe pure ora di farla. Attenzione: è una cattivissima idea perché al vostro ritorno sarà il grigiore oramai dimenticato di Manchester ad accogliervi alla stazione.

Io ho sbagliato. Sono stata a Glasgow.
Oh Glasgow!