Non chiamarmi romantica

17 settembre 2011

Sono qui da poco, non solo non ho ancora un lavoro, ma nemmeno ho iniziato a cercarlo. Voglio rilassarmi qualche giorno ancora, passeggiare per la città, ambientarmi un po’.

Però tutte le mattine mi alzo presto con S. Facciamo colazione, girovaghiamo per questa grande casa senza sapere bene cosa fare con tutti questi metri quadri a disposizione. Lui si prepara per andare all’università poi mi guarda e dice “Sono pronto”. Io lo accompagno alla porta, ma non basta. Scendo assieme a lui i tre piani di scale, ma non basta, non posso lasciarlo lì. Usciti dal portone passeggiamo assieme nel cortile del palazzo e io non posso ancora smettere di stare con lui. Arriviamo al cancello e solo lì le nostre strade si dividono, lui varca la soglia e io torno su.

No, non è romanticismo, amici! E’ che in questo simpatico condominio super efficiente tutte le porte, ma proprio tutte, si aprono con una chiave magnetica sia per entrare che per uscire, e noi ne abbiamo solo una! Perciò se non voglio che lui si porti via le chiavi segregandomi in casa per tutto il giorno, devo per forza scendere anche io, aprirgli tutti i varchi e risalire.

Per fare tutta questa scarpinata mattutina il primo giorno mi sono vestita, il secondo giorno sono andata giù in pigiama. Eh, di più non si può.