Giochiamo a uccello?

6 marzo 2012

Sono in guerra, una specie di guerra fredda col grande fratello, cioè il Site Manager, il capo guardone del megacondominio dove vivo. Oramai è palese. Quando l’altra sera si è fulminata la lampadina davanti alla mia porta d’ingresso e la mattina dopo alle 9 sono venuti in due con una scala ad aggiustarla, io non mi sono fatta fregare. Non li ho ringraziati per la solerzia, mi sono solo sentita più spiata.

Avoja a chiamarlo Nanny State. Ennò belli, qua siamo alla gestapo. Dalla regina al capo del condominio, tutti cercano di guidare i loro sottoposti. E mascherano gli ordini in inviti gentili, ma sempre ordini sono! Keep calm and carry on, ve lo diciamo noi cosa fare, come, dove, quando. Mi sento soffocata.

Allora metto in atto delle piccole strategie di ribellione quotidiana. Perché lo so che alla lunga la consapevolezza di essere spiati costantemente può fare impazzire le persone. Infatti quelli delle case del grande fratello in tv sono tutti deficienti. E anche alcuni miei vicini di casa tanto bene non stanno.

Per esempio i miei vicini in questo momento stanno in cortile a far volare il loro pappagallo. Me la immagino lei che prima di scendere fa al fidanzato: “Che bella giornata, giochiamo a uccello?”

i miei vicini di casa con il loro pappagallo al guinzaglio

Poi arrivano in cortile e iniziano a passarsi un pappagallo come fosse una palla, tenendolo legato con un guinzaglio per non farlo scappare e premiandolo con un bacio ad ogni volo da parte a parte. Poi ogni tanto si riposano su una panchina con il loro narghilé alto 1 metro. Poi ricominciano: due tiri di narghilè e due tiri di pappagallo.

Ecco, io non voglio finire come loro. Voglio restare lucida, sfuggire quanto più possibile all’occhio spione del Site Manger e fare le cose a modo mio, come pare a me. Improvvisando, addirittura!

Insomma, da una decina di giorni mi sono fatta promotrice di un gesto di grande ribellione: tutte le sere parcheggio la mia bici nel locale dei contatori elettrici. Lo so, è un gesto estremo. E infatti è da dieci giorni che ad ogni parcheggio illecito di bicicletta godo un po’ al pensiero di aver fregato il grande fratello, di aver infranto la sua legge scema, di essere sfuggita alla sua mania imbracatrice. Mi sento in piena rivoluzione.

O meglio, mi sentivo in piena rivoluzione. Poi ho trovato un biglietto sulla porta del contatore:

"Leva la bici o sono cazzi tuoi, Cordiali saluti"

*si noti, oltre alla cortesia, anche l’analfabetismo del nemico

Allora ho preso la bici, l’ho portata su per 3 piani e l’ho messa in corridoio.

E va bene, maledetto, per sta volta hai vinto tu la battaglia, ma la guerra è ancora aperta. Quasi quasi inizio a stendere i panni sul ballatoio, e dopo voglio vedé come rosichi!

*update:

tanto per far capire quanto la gente sia spiata in questo paese: ho appena letto che hanno mandato via Balotelli da un centro commerciale perché portava la felpa col cappuccio “dunque le telecamere della sicurezza non potevano inquadrare bene il suo viso”. Su, è spionaggio, non sicurezza.

9 Risposte to “Giochiamo a uccello?”

  1. Hahahahahahahahahahahahaha

  2. Brava, sono fiera di te.
    Adesso però io voglio un pappagallo per giocare a uccello.

  3. Hellpesman said

    la foto tra le barre, il cerchietto rosso come nelle foto deglo ufo, i volti sfocati, i manifesti d’ordinanza… mhmm io mi farei qualche domanda e poi cercherei il titolo della serie tv in cui sto vivendo 🙂

    • ahahah! le sbarre sono del ballatoio, ma ho fatto la foto da dentro casa per non farmi vedere, dunque non ho potuto evitarle! cmq sì, sembra un telefilm. brutto e degli anni ’90!
      col manifesto di rimprovero adesso ci faccio un quadro, ovvio. e sono felice perché il nemico non lo sa di chi è quella bici (altrimenti mi mandava direttamente la lettera di sfratto!).

  4. Anna8 said

    Giocare ad uccello e dare due tiri al narghilè di un metro: nuovo scopo della vita. LOL
    Ma soprattutto: viva l’anarchia!

  5. inetta a vivere said

    e noi che per anni ci siamo limitate ai racchettoni.. dall’estare prossima si cambia musica. Porterò un uccello variopinto dal continente nero.

  6. Da said

    Immagino che debba essere frustrante e deludente..cmq meno di quanto deve esserlo stato per il tuo vicino la prima volta che la fidanzata gli ha proposto di giocare a uccello..

  7. alice said

    Wè 1984 prende vita, mi hai rimesso addosso la stessa ansia di quando ho finito il libro!

  8. Nick said

    Ma che SPOSSATI sono i tuoi vicini??? Neanche in Trainspotting di Irvine Welsh trovi gente del genere… :-)))

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